Oggi abbiamo convertito in legge il cd. decreto fiscale.
Un provvedimento che contiene numerose disposizioni di natura finanziaria e fiscale, e che si è strada facendo arricchito di numerosissime altre norme, diventando un sorta di decreto omnibus, e consentendo così di fare entrare in vigore disposizioni legislative che altrimenti non avrebbero trovato la luce in questa legislatura.
Ricordo, tra le altre cose, le norme sull’equo compenso dei professionisti, quelle sulla periodicità dei contratti di fornitura dei servizi di telefonia e reti televisive, quelle sull’uscita da scuola dei minori di 14 anni.
Una tecnica legislativa certamente opinabile, ma che quanto meno è servita allo scopo.
E che per quanto mi riguarda in particolare è servita anche ad approvare norme alle quali io tenevo molto, ovvero quelle sull’uso terapeutico della cannabis, che erano originariamente contenute in un progetto di legge del quale, come noto, ero stato relatore alla camera, e che senza questo blitz probabilmente non avrebbero tagliato il traguardo.
Nell’art. 18 quater del decreto sono così state inserite le disposizioni più significative ed importanti di quella proposta.
Si è così dotato lo stabilimento farmaceutico militare di Firenze delle risorse per aumentare la produzione di preparati a base di cannabis, e si è aperta la possibilità di importare il prodotto, ed anche di coltivarlo da parte di enti e imprese debitamente autorizzate, al fine di garantire la disponibilità e il soddisfacimento del fabbisogno nazionale.
Si è inoltre previsto l’aggiornamento professionale del personale medico, al fine di garantire una specifica conoscenza professionale sulle potenzialità terapeutiche della sostanza , ed altresì lo sviluppo della ricerca e di studi clinici per nuovi usi e nuove preparazioni.
Si tratta di una buona, anzi di un’ottima notizia, per tutti i pazienti e i malati che fanno uso di preparati a base di cannabis, e in particolare per coloro che sono sottoposti alla terapia del dolore, uno degli usi più importanti ed efficaci dei farmaci a base di cannabis, che da ora avranno molte maggiori garanzie e sicurezza di avere a disposizione il prodotto, di non vedersi pregiudicata la continuità terapeutica, e di aver accesso alle terapie in modo
uniforme su tutto il territorio nazionale.
Con buona pace di tutti gli stolti e gli opportunisti che di questa vicenda hanno fatto una battaglia puramente politica e ideologica, sulla pelle dei malati.
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