A valle della stressata vicenda politica che ha vissuto il nostro paese la scorsa settimana, con la rocambolesca fiducia ottenuta dal governo Letta dopo che tutte le avvisaglie facevano presagire il contrario, mi pare si aprano prospettive e spiragli di non trascurabile rilevanza nella evoluzione del difficile contesto politico.
E ciò, vorrei dire, sia guardando al quadro di breve medio periodo, sia provando a gettare uno sguardo un po’ più in là. La prima conseguenza evidente della vicenda riguarda ovviamente la vita di questo governo, che oggi pare in grado di rispettare almeno le scadenze e i traguardi temporali che si era dato Letta all’atto del suo insediamento, ovvero i diciotto mesi indicati come quelli utili e necessari al compimento del processo di riforme istituzionali.
Questa ritrovata stabilità può dunque consentire ad un governo fondato su una maggioranza larga e di natura temporanea di fare le cose per le quali è nato, e per le quali io credo sia anche idoneo proprio per il suo carattere eccezionale. Vale a dire approvare le riforme urgenti ed indifferibili per cercare di accelerare l’uscita da una crisi economica profonda e preoccupante, e mettere mano a quelle riforme costituzionali, anche minime, che consentano di rinnovare un impianto istituzionale che da decenni mostra la corda, e che costituisce uno dei nodi veri della crisi di sistema che sta vivendo il nostro paese.
Ma anche provando a ragionare sulle prospettive di lungo periodo del quadro politico italiano, a me pare che gli accadimenti della scorsa settimana costituiscano i prodromi possibili di una evoluzione positiva, facciano intravedere la porta di uscita dagli equivoci e dai difetti che hanno reso il bipolarismo all’italiana così differente dai sistemi consolidati nelle altre democrazie occidentali.
Mi riferisco, in particolare, alla polarizzazione delle posizioni politiche, al radicalismo e al populismo che hanno dominato il dibattito pubblico, e condizionato fortemente anche quello interno ai partiti, contribuendo a fare del nostro un sistema centrifugo, anziché centripeto, cioè un sistema dominato politicamente e culturalmente dalle ali estreme, e non invece fondato, come in tutte le democrazie mature, sulla competizione per contendersi il centro politico.
Se io provo ad immaginare il sistema politico italiano che può emergere dall’evoluzione in essere, con un partito democratico fondato sulle leadership di Renzi e di Letta, ed un centrodestra guidato da dirigenti che si ispirano al modello dei popolari europei, io percepisco davvero la fuoriuscita del nostro paese dal bipolarismo muscolare ed estremizzato che, a mio avviso, ha rappresentato uno dei fattori della crisi in cui è precipitato il paese.
Qualcuno dice che si tratta di una sorta di rivincita, o rinascita, della Democrazia Cristiana, che potrebbe perfino mettere a repentaglio il sistema bipolare faticosamente costruito in questi vent’anni. Io non lo credo. Non credo cioè chi sia a repentaglio il sistema bipolare, nel quale due grandi partiti, o due coalizioni, si confrontano per contendersi la guida del paese, come accade nelle democrazie mature, sistema che l’opinione pubblica apprezza e certamente non consentirebbe che venisse superato o vanificato.
E non credo neppure che la prospettiva testé delineata sia la riproduzione di un fenomeno politico e storico, quello legato all’esperienza democristiana, tramontato con la fine del mondo che lo aveva reso possibile. Credo, guardando meno in superficie, che sia invece il segnale della reviviscenza, dentro la politica italiana, di una cultura politica messa inopinatamente ai margini nell’ultimo ventennio, abituata a moderare gli interessi, a mantenere il senso e il significato delle istituzioni, a praticare la politica come compromesso ragionevole nelle condizioni date, ad usare sobrietà delle parole e dei comportamenti, a misurare il proprio limite.
Credo, in altre parole, che questa evoluzione possibile e per me auspicabile sia figlia di un ritrovato impegno di politici cattolici credibili, autorevoli e coraggiosi.
Tratto dal sito www.gazebos.it – Mercoledì 09 Ottobre 2013
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