In mezzo ai flutti di una navigazione difficile, tra le difficoltà e i venti impetuosi che segnano la vita politica di queste settimane, l’attività legislativa prosegue, e senza clamore si approvano riforme che segnano comunque importanti passi avanti della nostra democrazia.

Una di queste, approvata oggi in via definitiva dal senato, è la legge delega che finalmente affronta in modo organico l’emergenza povertà nel nostro paese.

Non torno sui contenuti di questa legge, ne sui dati che danno conto di questa urgenza.

Chi mi segue lo sa, è da circa due anni, anche in un momento in cui il tema era nascosto tra le pieghe di un dibattito pubblico asfittico e distratto, che mi occupo della questione.

Ho organizzato convegni col gruppo parlamentare, a Roma, con circoli del pd e altre organizzazioni a Brescia e provincia, ne ho scritto su riviste, e anche su questo blog: basta cercare in archivio e si troveranno tanti articoli.

Ciò che mi preme dire oggi è che un primo passo è stato fatto. Non è sufficiente, non è abbastanza, le risorse non bastano. Lo so. 

Ma la legge è stata modellata esattamente sulla proposta lanciata dall’Alleanza contro la povertà. È dunque la direzione giusta, quella che anche noi avevamo indicato.

E io, posso dirlo?, sono molto soddisfatto.