So bene che fa più rumore una pianta che cade di una foresta che cresce.E dunque è sempre più facile citare un rilevante esempio negativo piuttosto che indicare i tanti piccoli segnali positivi.
E tuttavia sul versante della giustizia, terreno di elezione del mio impegno parlamentare, i tanti segnali positivi si susseguono, e io mi ostino a indicarli.
Le parole pronunciate oggi da Giovanni Canzio, autorevole e stimato magistrato oggi primo presidente della Corte di Cassazione, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, sono il riconoscimento più autorevole degli sforzi positivi di questo governo, e di questo parlamento.
“Nel settore civile, per quanto riguarda gli uffici di merito, a una progressiva diminuzione delle iscrizioni si accompagna un tasso di definizioni comunque superiore alle prime e una consistente diminuzione delle pendenze, a dimostrazione dell’efficacia dei più recenti interventi legislativi diretti alla riduzione del flusso della domanda, anche mediante una serie di incentivi per la c.d. degiurisdizionalizzazione e la previsione del “filtro” in appello. Dati questi coerenti con il rapporto 2016 Doing Business che, quanto a tempi e costi delle controversie commerciali (enforcing contracts), colloca l’Italia al 111° posto nella graduatoria dei 189 Paesi considerati, con un miglioramento di 13 posizioni rispetto al precedente anno, pur rilevandosi che i più importanti Stati membri dell’UE sono collocati in una posizione più alta”.
“Anche per quanto riguarda il settore penale il progetto riformatore messo in campo dal Governo e dal Parlamento (mediante gli istituti dell’assenza, della messa alla prova, della particolare tenuità del fatto, e le misure alternative di deflazione del carcere e, più in generale, del sistema sanzionatorio, in una logica prevalente di prevenzione e di depenalizzazione) sta dando risultati incoraggianti negli uffici di merito.”
Non abbiamo certo finito, e proprio in questi giorni stiamo esaminando in commissione la legge delega sulla riforma del processo civile, su cui tornerò nelle prossime settimane.
Ma è certo che su uno dei problemi endemici del paese, oggi, la politica c’è.