L’emendamento alla legge comunitaria che introduce la responsabilità civile dei giudici, approvato oggi in aula, e’ figlio di un blitz riuscito all’opposizione, e di una colpevole e superficiale distrazione del nostro gruppo. E’ una norma sbagliata sotto taluni rilevanti aspetti, tra cui la possibilità di azione diretta nei confronti del giudice, e l’individuazione di opinabili criteri di valutazione della condotta. Ma si è trattato di un errore, e non di una deliberata volontà politica, e come tale verrà corretto al Senato.
Non sbagliata invece è l’idea di introdurre alcuni correttivi alle norme oggi in vigore in tema di responsabilità dei giudici, che si sono dimostrare del tutto inidonee a colpire magistrati resisi responsabili di provvedimenti abnormi e ingiustificati (e cito come esempi, per tacere di altri, il recente caso di Stamina e i sequestri degli stabilimenti Ilva del nord Italia).
E’ un tema delicato, perché attiene al profilo di autonomia della magistratura che è un bene da tutelare, ma che deve essere affrontato con serietà e coraggio, perché oggi di fatto vi è una sostanziale deresponsabilizzazione dei giudici, che finisce per nuocere alla loro stessa funzione.
E’ già incardinata in commissione giustizia una proposta del pd sul tema. Spero avremo presto l’occasione di discuterla.