Era inevitabile che le tensioni delle vicende processuali di Berlusconi finissero in qualche modo per scaricarsi sul governo. È difficile infatti immaginare che la sorte giudiziaria del leader politico di uno dei gruppi che sostiene Letta sia ininfluente rispetto alla tenuta della maggioranza. Ieri se n’è avuto un assaggio.

A fronte della decisione della Cassazione, inaspettata, di anticipare l’udienza del processo Mediaset onde evitare rischi di prescrizione dei reati, il PDL ha tentato di scaricare sulle istituzioni le proprie fibrillazioni interne, chiedendo che i lavori parlamentari, in segno di protesta, si bloccassero per tre giorni.Una proposta sballata e irragionevole, e pertanto irricevibile, che rischiava di far saltare il percorso già difficile e complicato del governo.

Il Partito Democratico ha ovviamente rigettato la richiesta, accettando in suo luogo di sospendere i lavori per il pomeriggio di ieri, al solo fine di consentire ai gruppi parlamentari del PDL di riunirsi per valutare la situazione politica. Una sospensione non irrituale dunque, perché in linea con una prassi dei lavori parlamentari consolidata, ancorché maturata in un clima nel quale è sembrata la cessione ad un ricatto, e che quindi anche noi parlamentari chiamati a votare senza aver ben chiaro il quadro complessivo abbiamo vissuto con qualche disagio.

Io credo, dato il contesto, che sia stata una scelta obbligata, il male minore, e che tutto sommato non abbia leso nè la libertà nè l’autonomia delle istituzioni. Era doveroso per noi cercare di mettere in sicurezza il percorso di un governo guidato da una delle nostre migliori personalita’, che si è assunto l’ingrato compito di gestire il paese in questa fase difficilissima, e di farlo trovando una soluzione che evitasse strappi e lacerazioni istituzionali irrimediabili, coinvolgendo il parlamento in uno scontro tra poteri privo di qualunque ragionevolezza.

Ne è uscita questa soluzione, che di fatto non ha pregiudicato la continuità dei lavori parlamentari, e si è limitata a riconoscere l’urgenza politica di una riunione dei parlamentari del PDL a fronte di una situazione obiettivamente assai delicata.

Ciò detto, e’ certo che questa maggioranza non potrà resistere molto a ulteriori tensioni e provocazioni provenienti dal mondo in ebollizione del centrodestra. Il Partito Democratico sta facendo la sua parte per tentare di dare una risposta ai problemi drammatici del paese, lo sta facendo con uno spirito di abnegazione e responsabilità che mi paiono davvero degni del momento difficile che stiamo vivendo.

Ma occorre che altrettanta responsabilità sia mostrata da chi condivide con noi questo percorso, e cessi questo tira e molla continuo figlio delle faide e fratture interne al PDL che, davvero, fanno impallidire le discussioni in atto nel Partito Democratico.