Ieri abbiamo approvato alla Camera la legge che introduce nel codice penale due nuove fattispecie delittuose, l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali.
Si tratta di un inasprimento molto rilevante delle sanzioni a carico di chi causi incidenti con vittime o feriti commettendo gravi violazioni delle norme del codice della strada.
Sia in commissione, sia alla riunione appositamente convocata dal gruppo per discutere della legge, non avevo mancato di sottolineare alcune mie perplessità sul testo, in particolare rimarcando l’afflittivita’ forse eccessiva di talune previsioni, pur riconoscendo l’opportunità di un intervento in materia.
Perplessità peraltro condivise da molti colleghi.
Proprio per dare conto di una posizione interna articolata, e per evitare toni eccessivamente trionfalistici, il gruppo ha chiesto a me di fare la dichiarazione di voto finale per conto del partito democratico.
Ho cercato allora con il mio intervento di spiegare le ragioni della nostra scelta, senza nascondere i dubbi e le cautele derivanti dal crinale sottile e scivoloso nel quale noi legislatori ci muoviamo su questi temi, stretti tra richieste di giustizia e pulsioni alla vendetta.
Qui sotto il link alla mia dichiarazione di voto.
Salvatore Del Vecchio
Esposizione corretta ed equilibrata. Tuttavia, tenuto conto della complessita’ e della imprevedibilita’ delle circostanze che possono dar luogo a incidenti stradali, sarebbe opportuno affidare al giudice una valutazione complessiva circa il comportamento delle persone coinvolte in un incidente stradale. Andare automaticamente in carcere per una distrazione magari colposa ma non dolosa, aggiunta a volte al comportamento colposo o doloso della vittima che non puo’ neanche contribuire all’accertamento della verita’ perche’ deceduta o ferita gravemente, appare una pena sproporzionata! Complimenti comunque per l’impegno e la serieta’ con cui svolgi il tuo lavoro istituzionale.
Picenni Augusto
La norma licenziata dalla camera delinea un indirizzo coerente con l’individuazione delle due nuove fattispecie di reato. La stessa declinazione delle tipologie dei reati stessi e le pene commisurate appaiono funzionali alla prospettiva non solo di natura repressiva ma anche di educazione civile. La vera questione, nella verifica dei singoli casi, risulterà l’indagine che verrà fornita al giudice per l’indicazione della pena da commisurare. La norma, dopo un periodo di rodaggio, potrà anche essere migliorata o adeguata. E’ indubbio che il legislatore ha colmato un vuoto non solo legislativo ma ha individuato dei confini ben precisi nei quali il giudice dovrà muoversi. Le valutazioni politiche dell’intervento hanno un tono pacato e serio come la tematica imponeva.
Mariagrazia
Scusate la sfilza di domande (alcune retoriche, in verità) ma qual’è l’obbiettivo della legge? fare un’impossibile “giustizia”, ispirata dalle vittime, o ridurre il rischio che ci siano nuove vittime? Se abbiamo oltre un milione di reati all’anno e 60.000 posti in carcere perchè si continuano ad inasprire le pene e ad inventare nuovi reati, ben sapendo che per ogni “cattivo” incarcerato ne dovremo mettere fuori un altro, visto che i posti sono esauriti? Non sarebbe meglio usare tempo e denaro, sempre più sprecati in annosi processi e in inconcludenti perizie, controperizie, controcontroperizie, per mettere in atto la tolleranza zero delle violazioni del codice della strada che sono davvero atti di guida pericolosa? Se ogni volta che si rileva un superamento dei limiti di velocità, una inversione a u, telefonate durante la guida o altro si sospendesse la patente per 15 giorni la prima volta (che di per sè rendono inutili ricorsi e controricorsi), un anno la seconda e per sempre la terza chi più lo farebbe? Perchè si ricorda Beccaria solo per le inutili discussioni sulla inesistente pena di morte e non per tutto il resto? e che senso ha che, per lo stesso comportamento ed esito si punisca più severamente chi lo fa in piena coscienza e chi lo fa come conseguenza dell’assunzione di sostanze? Davvero non capisco..
Luigi
L’intervento dell’onorevole è da ladare come impegno e capacità. Ora , prima di condannare, vorrei suggerire di prevenire gli incidenti a cominciare dalla segnaletica stradale non adeguata ad un Paese civile : strisce pedonali sbiadite, righe sulle strade cancellate, segnaletica non visibile ma sopratutto mancanza di controlli di prevenzione da parte delle autorità competenti. Avete notato quante sono le persone attaccate al cellulare durante la guida a cominciare dagli autisti di mezzi privati e pubblici per finire a quelli che ignorano di segnalare il cambiamento di direzione? Dove sono i controlli di dissuasione a tali comportamenti? Poi ben vengano le leggi punitive .
S. Tino
Concordo con quanto scritto dalla sig.ra Mariagrazia. Andrebbero prima applicate le leggi esistenti con la certezza della pena ( per tutti i reati) prima di introdurre altre ipotesi di reato che vanno ad ingorgare ulteriormente il già poco concludente sistema giudiziario. Ma non si era detto che ci voleva una “deregulation?”.
Il mio timore è che questa legge rischi di colpire duro alcune distrazioni mentre i veri “pirati della strada” se la cavino come quasi sempre.
Scusate l’amarezza ma se ad ogni episodio di cronaca promettiamo o facciamo una nuova legge, non facciamo un servizio al paese ma alla demagogia.