Nei giorni scorsi il mio amico Franco Monaco, collega parlamentare che conosco dai tempi dell’Ulivo, prodiano convinto (come me) con il quale ho percorso un lunghissimo tratto di strada politica, prima nei democratici, poi nella Margherita e infine nel partito democratico, ha scritto un articolo pubblicato da alcuni giornali, con il quale ha sostenuto (sintetizzo): che il PD di Renzi non è quello che voleva, che è in atto una deriva neo centrista, che sarebbe il caso di tornare al centrosinistra col trattino, ovvero ad uno spin off della sinistra interna per fare un nuovo partito di una sinistra di governo che si alleerebbe con il PD neocentrista.
La cosa mi ha molto colpito, e gli ho risposto con una lettera che ho indirizzato a lui e a tutti i colleghi parlamentari, e che qui di seguito riporto.
“Mi stupisce molto questa tua posizione, Franco, che pure mi avevi anticipato.
Abbiamo fatto un lungo percorso insieme, nei Democratici, poi nella Margherita, e infine nel partito democratico.
E sempre siamo stati tra coloro che spingevano, contro gli apparati e le conventicole interne ai partiti, per la costruzione di un grande partito moderno ed europeo, che sulle culture di riferimento facesse nascere qualcosa di nuovo, adeguato alle necessità del paese, e che ci facesse uscire dal novecento.
Ciò che per l’appunto si è tentato di fare con il partito democratico, che faticosamente si è consolidato in questi anni, diventando per la prima volta nel 2014, e come noi avevamo prefigurato e immaginato tanti anni fa, il partito di maggioranza, il partito di riferimento del paese, il partito interclassista e interculturale, trasversale e inclusivo.
Il country party di cui parlava Andreatta (o partito della nazione che ne è la traduzione letterale, e dunque per me è lo stesso).
Per questo io ritengo che il PD come lo volevamo noi sia nato adesso, abbia solo oggi dispiegato le proprie potenzialità, solo ora sia stato in grado di spogliarsi delle incrostazioni e rigidità che gli impedivano di uscire dai vecchi recinti di riferimento.
E tu ora vuoi uscirne?
No, mi spiace ma non capisco, e non condivido.
Qualunque cosa non piaccia, si sta dentro lealmente, si discute e si pungola, sapendo che oggi puoi essere minoranza e domani maggioranza, che tutti i grandi partiti di centrosinistra occidentali hanno passato fasi in cui erano più liberal e altre in cui erano più labour.
La logica del trattino, così politica e politicista, per cui si fanno le alleanze dopo, mi pare la negazione più evidente della nostra storia politica, di tutto ciò per cui ci siamo faticosamente battuti.
Un caro saluto
Alfredo Bazoli”
Tino Vezzoli
No egregio onorevole: questo PD non rappresenta nemmeno l’ombra dei valori espressi nel suo atto costitutivo. Se Lei approva i provvedimenti egocentrici adottati per la scuola e per la Rai sono considerazioni sue che può tranquillamente condividere con i Verdini di turno. A me ricordano molto la protervia della peggior Democrazia Cristiana che ha espresso degni rappresentanti nei vari De Mita, Mastella ecc.. Attendo fiducioso di votare per un partito che si prenda cura degli interessi del popolo e lasci da parte proclami densi solo di parole e di slides. Buone vacanze
Gilberto Bacchetta
Le opinioni vanno rispettate, e quindi, anche se a fatica, rispetto quelle del sig. Vezzoli, ma non le condivido assolutamente. L’affermare che questo PD non rappresenta nemmeno l’ombra dei valori espressi nel suo atto costitutivo è quantomeno azzardato: che Renzi possa essere poco accetto ad alcuni ci sta tranquillamente. ma non va dimenticato che se il PD è arrivato alle percentuali delle ultime elezioni grazie proprio all’avvento di forze nuove con idee un poco meno arrugginite , il merito è senza ombra di dubbio da assegnare a Renzi , e al 75% degli elettori del partito che gli hanno creduto. La cosa scandalosa è invece l’atteggiamento della minoranza PD che dall’inizio si è impegnata a combattere al suo interno, senza accettare l’opinione della maggioranza e cercando in tutti i modi di distruggere quanto di buono è stato fatto e si sta facendo ancora. Ripeto, le opinioni vanno rispettate, ma se ci sono atteggiamenti del genereall’interno del partito, è certamente meglio trarre delle conclusioni ed assumere decisioni responsabili: nel caso specifico dall’onorevole Monaco….
Francesco Rossetti
D’accordo al 100 % con il Sig Tino Vezzoli. Ho sempre votato PCI, DS, PD. Non voterò mai un PD con un capolista NOMINATO come Alfano, Sacconi, Qugliarelllo, Formigoni & compagnia.
Alberto Castrini
Condivido pienamente con l’on Bazoli, se non altro per esperienza personale, “…si sta dentro lealmente, si discute e si pungola, sapendo che oggi puoi essere minoranza e domani maggioranza…”
Non capisco questa poca volontà di lottare e di confrontarsi con chi ha opinioni in parte diverse.
E’ sicuramente più comodo confrontarsi col proprio specchio, salvo irritarsi e fare fagotto quando l’immagine tremola.
ferdinando brandi
Ci vuole un grande partito, all’altezza della sfida al cambiamento che è nelle cose.
Capace di sviluppare una grande, nuova cultura; dobbiamo “sapere di dover sapere”.
Ce lo impongono tutte le conoscenze di cui possiamo disporre di un mondo sempre più complesso; siamo in una fase di grande cambiamento, la definirei “evoluzione”, ove l’uomo si deve riconoscere in equilibrio con gli altri e con la natura. C’è bisogno di un grande visione.
Ma il cambiamento più importante riguarda quello personale; necessario per lo stare insieme anche in una formazione politica.
Alberto VERNIZZI
Una scissione sarebbe senz’altro deleteria, ma è sempre più difficile potersi identificare con il PD Renziano e con tutto il giglio magico che emerge ogni giorno di più. Questi hanno preso il potere anche per l’insipienza di quelli che li hanno preceduti, ma ora manifestano una arroganza che non è sopportabile. Non si può continuamente andare avanti a colpi di fiducia e contare sul soccorso dei Verdini di turno per continuare ad esercitare il potere.
Renzi parla di modernizzazione con il Jobs Act, ma che esperienze lavorative ha lui ? Ha mai provato a lavorare sotto padrone, magari sotto uno di quei virgulti di terza generazione che hanno posizioni per diritto ereditario e che regolarmente portano le loro aziende alla distruzione , lasciando senza lavoro molti padri di famiglia , magari ultra 50enni che il lavoro non riescono più a trovarlo con grave compromissione del futuro dei loro figli ?
Ritornerò nel PD quando sarà gestito da persone meno “bulle” come Renzi, Lotti, Serracchiani, Boschi, ecc. Nel frattempo:
– non avendo alternative, quando ci saranno elezioni andrò in montagna, ma ciò non è. purtroppo, consolante
– spero che chi, come l’On Bazoli, avrebbe al possibilità di dirglielo raccomandi a Renzi di essere meno “bullo di paese” e più istituzionale, ascoltando il popolo e non sologli adulatori del suo GIGLIO MAGICO
galeri
Se la minoranza, che quando a Brescia era maggioranza, decideva tutto in caminetti o altro, invece di dedicarsi
anima e corpo alla distinzione da Renzi, tentasse di elaborare un modo preciso e condiviso di vivere il
partito. Con regole precise e chiare. Chissà magari sarebbe un altra vita
ursula
Nel mio impegno politico ed anche nella vita quotidiana, ho sempre pensato che l’appartenenza ad un partito, ad una comunità o altro, volesse dire che non sempre il mio pensiero sarebbe stato accettato da tutti e quindi si dovesse arrivare a dei compromessi.
Non esistono due persone uguali anche se appartenenti ad una stessa associazione.
Non posso credere che quei 25-26 senatori che si sentono i veri portatori di Verità e Morale pensino davvero che gli altri 170 senatori siano solo burattini di Renzi ( pensiamo a Napolitano, Finocchiaro e altri).
Abbiamo fatto le primarie per scegliere il nostri rappresentanti.
Quando parliamo di Democrazia, non intendiamo Anarchia.
Discutiamo e confrontiamoci, ma alla fine la decisione deve essere presa dalla maggioranza.
Diversamente io la chiamerei “dittatura della minoranza”
Basta dittature, specialmente quelle degli intellettuali che si mascherano dietro i concetti nobili di ” Etica, Partecipazione e Democrazia”.
Gualtiero 1
Brava URSULA! In Democrazia si discute, si vota e si accetta la decisione della maggioranza.
Paola Paoletta
brava, è così semplice ad essere onesti
GAVIOLI LUIGI
Egr.io Onorevole, sono fortemente convinto che il PD abbia finalmente gli attributi per seguire l’evoluzione dei tempi.Renzi mi convince sempre di più e mi dispiace per i soliti a cui non va mai bene niente: impegnamoli a lavorare nel rispetto della maggioranza, diversamente facciano un’altro lavoro. Avanti tutta !!!!!!!!!!Luigi Gavioli