Chi segue il mio blog, e più in generale la mia attività politica, sa che da tempo mi interesso di una questione che per me rappresenta una vera emergenza del paese, della quale la politica si è occupata fino ad oggi troppo distrattamente, la condizione di povertà diffusa.

I dati che ogni anno vengono diramati dagli istituti di ricerca ci hanno segnalato che uno dei lasciti più drammatici causati dalla crisi che morde il paese dal 2008 è costituito proprio dall’aumento vertiginoso delle famiglie che in Italia vivono in condizione di povertà, ed in particolare in povertà assoluta, un numero che è raddoppiato in questi anni, e che coinvolge oramai circa il 10% della popolazione italiana.

Numeri impressionanti, se si pensa che la condizione di povertà assoluta è quella in cui si trovano le famiglie che non riescono a soddisfare con i loro redditi nemmeno i bisogni più elementari e basilari.

Numeri ancora più drammatici se scomposti, poiché dentro le fredde cifre delle statistiche ci si è accorti che questo aumento delle condizioni di povertà assoluta ha colpito in particolare, molto più che le altre, la fascia di cittadini di età fino ai 19 anni.

Dunque i bambini, i minori, i più indifesi, il nostro futuro.

Su questi temi abbiamo organizzato, anche con il concorso del gruppo parlamentare, due convegni a Brescia nei mesi scorsi, uno più generale dedicato alla questione, ed uno più specificamente finalizzato a mettere a fuoco la condizione della povertà minorile.

Ma le sollecitazioni che, insieme ad altri, abbiamo fatto al nostro governo non sono state vane, non sono rimaste prive di ascolto.

Pur nella consapevolezza che è soprattutto l’inversione del ciclo economico, la ripresa vera e duratura, il miglior modo di riportare benessere diffuso anche a chi oggi ne è escluso, si è fatta strada la convinzione che non sia possibile per un paese come il nostro essere privo di misure di sostegno concrete ed efficaci che aiutino, nell’immediato, chi si trova in condizioni di indigenza ed estrema difficoltà economica.

A partire proprio da chi ne ha sofferto di più in questi anni, da chi rischia in partenza di vedersi rubato il futuro, dai minori.

E per la prima volta, nelle pieghe dei bilanci, si sono stanziate risorse vere, 700 milioni quest’anno, 1 miliardo l’anno prossimo, 1,5 miliardi a regime, per interventi mirati a combattere la povertà minorile.

Di tutto questo parleremo sabato 12 marzo con Gigi Bobba, Felice Scalvini e Beatrice Valentini, per cercare di capire le idee del governo, e magari offrire spunti di riflessione per il migliore impiego delle risorse.