Non ha concesso spazi alla retorica, non ha alzato i toni, non ha inseguito l’enfasi.
Mai si è lasciato andare alla ricerca facile dell’applauso, così comune nella politica di ogni tempo ma ancor più sul palcoscenico odierno.
Mattarella ha fatto un discorso sobrio, istituzionale, serio, compassato.
Non ha tralasciato alcun punto essenziale, nessun capitolo importante.
Eppure nella filigrana dei suoi ragionamenti vi è stato qualcosa di più di questo, si è avvertita la percezione sincera e appassionata del ruolo e del significato della politica, delle regole, della costituzione.
Che altro non sono se non gli strumenti con i quali si cercano le soluzioni e le strade percorribili per consentire di soddisfare le attese dei cittadini, per allontanare le loro preoccupazioni, per risolvere le loro difficoltà.
E non per caso il discorso si è concluso con un richiamo al volto degli italiani, di ciascuno di noi.
Ecco in questa sobria, rigorosa, seria e limpida evocazione dello spirito di servizio, che rende ciascuno di noi impegnati in politica veri servitori della nostra comunità, in tutto ciò io ho trovato quei valori di cui oggi il paese, e prima ancora la politica, ha bisogno.
Ed anche qualche frammento di una tradizione politica che con Mattarella ritrova visibilità e ruolo.
Lo stile del nuovo Presidente
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