Come troppo spesso accade, anche sulla legge di modifica alla legittima difesa approvata oggi in prima lettura alla camera, le reazioni scomposte, a destra e a sinistra, accompagnate da titoli dei notiziari spesso superficiali e fuorvianti, creano una sorta di cortina fumogena, di opacità dietro la quale i fatti e la questioni si perdono e spariscono, inghiottite dalla propaganda.
Allora proverò a fornire qualche elemento che aiuti a fare maggiore chiarezza.
La legge approvata modifica in modo molto calibrato la norma: l’unica innovazione di sostanza riguarda l’eccesso colposo nella cosiddetta legittima difesa domiciliare, per meglio garantire da inutili incriminazioni chi abbia reagito ad una aggressione in stato di grave turbamento psichico cagionato dall’aggressore, quando tale turbamento abbia provocato un errore nella valutazione delle circostanze di fatto in cui si è trovato.
Si tratta di una estensione di una esimente già presente, che dovrà essere oggetto comunque di una valutazione da parte di un giudice, e che consentirà di meglio tutelare le vittime di reati predatori che abbiano reagito in preda al panico.
Si sono poi introdotte ulteriori modifiche che peraltro rappresentano semplici specificazioni di principi già presenti, e che nulla innovano rispetto ai requisiti che rendono già oggi giustificata, e dunque non punibile, la cosiddetta legittima difesa.
Questo è quanto.
Nella legge approvata non vi è alcun riferimento alle armi, non vi è alcuno stravolgimento dei principi cardine, nessun far west imminente, nessuna differenza di trattamento tra reati compiuti di giorno o di notte.
Si tratta di una modifica mirata, calibrata, che ci allinea alla normativa tedesca e francese.
Ciò detto, occorre anche precisare che chi sostiene che attraverso modifiche alla legittima difesa si possa contrastare l’odioso fenomeno dei reati predatori, vale a dire furti in abitazione e rapine, dice il falso.
Basti pensare che nel 2006, all’insegna di queste falsità, il centrodestra approvò una riforma assai più pesante della legittima difesa, e che da allora ad oggi quei reati sono decollati, aumentati a dismisura.
Evidenza empirica che non è così che si combatte quel tipo di delinquenza, bensì attraverso una più efficace prevenzione e repressione, anche ove occorra ritoccando le sanzioni per garantire maggiore certezza della pena.
Ciò che questa maggioranza ha cercato di fare, sia dotando di maggiori mezzi e risorse le forze dell’ordine, sia con la riforma del processo penale già approvata alla camera.
E forse non per caso, dopo l’aumento vertiginoso di quei reati negli anni della propaganda securitaria dei governi targati Berlusconi e Lega, negli ultimi due anni finalmente il trend si è invertito, e si registra una significativa diminuzione.