In una intervista a Repubblica oggi il procuratore di Torino Caselli propone un rimedio drastico per abbattere i tempi lunghissimi dei processi penali. Eliminare l’appello, così come accade in tutti i paesi nei quali vige il rito accusatorio.
Si libererebbero così giudici e risorse per il rito di primo grado, con una velocizzazione indubitabile del sistema.
Non è un proposta sballata.
Ma a qualche condizione.
La prima e’ che se vogliamo importare l’intero sistema del rito accusatorio, allora bisogna correggere alcune nostre storture, portando un effettivo riequilibrio del ruolo di pubblica accusa e difesa dentro il processo. Il che comporta necessariamente che pm e giudici seguano percorsi e carriere nettamente separate.
La seconda e’ che l’abolizione dell’appello riguardi solo il caso di assoluzione completa dell’imputato. Nel caso di condanna un principio rigidamente garantista mi pare dovrebbe suggerire comunque di mantenere una possibilità di riesame della decisione.
Sarebbe bello in ogni caso poter aprire un discussione vera sul punto.
Le parole di Giancarlo Caselli
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