Il nostro paese sta davvero uscendo dalla crisi? Siamo incamminati nella giusta direzione?Le opinioni al riguardo sono ovviamente molto variegate, ma ci sono alcuni dati che valgono assai più di tante interessate valutazioni.
Dati recenti, e inequivoci.
A partire da quello più rilevante, la disoccupazione, scesa per la prima volta da oltre due anni sotto il 12%.
Poi le stime sulla crescita del pil del 2015 riviste al rialzo da tutte le istituzioni economiche, e oramai prossima all’1%.
Ancora, l’aumento davvero significativo degli investimenti industriali, e il segno positivo sui consumi interni, che consolida una crescita iniziata con l’ottima stagione turistica appena archiviata.
E l’impressionante dato sulla fiducia di imprese e consumatori, tornato ai livelli del 2007, prima della crisi, un dato estremamente importante poiché solo quando c’è la fiducia si può sperare in una ripresa di consumi e investimenti, due volani dell’espansione economica.
Ora, questi sono numeri, non opinabili, e ci dicono che si, l’Italia sta uscendo dalla crisi, si, la strada intrapresa è quella giusta.
Certo, abbiamo approfittato di condizioni esterne favorevoli, dal calo del prezzo del petrolio al quantitive easing della BCE, ma è già un merito non da poco cogliere al volo le occasioni di ripresa.
E sono convinto che il clima di fiducia che si sta facendo largo nel paese (a dispetto di quelli che Renzi chiama i gufi, ossia i profeti di sventura, quelli del tanto peggio tanto meglio) dipenda dalla diffusa sensazione che questa volta le riforme che il paese attende da troppo tempo si stanno facendo davvero.
Ovviamente non sono tutte rose e fiori, il cammino è ancora lungo, e sarebbe sciocco oltre che sbagliato incensarsi oltre modo per questi risultati, che costituiscono niente più che l’inizio di un cammino.
Ma abbiamo riavviato il motore, siamo ripartiti, stiamo finalmente uscendo dal tunnel.