Se non è la prima per attività e produttività, di certo la commissione giustizia è in cima alla lista tra le 14 che sono presenti alla camera, e nelle quali si istruisce il lavoro che arriva poi in aula.

Anche in questi giorni siamo decisamente intasati di provvedimenti.

Per stare solo alle più importanti iniziative legislative, e tralasciando dunque l’attività consultiva, stiamo esaminando la legge delega sulla riforma del processo civile, il disegno di legge sulla riforma del processo penale, e il decreto legge, appena giunto per la conversione, che contiene interessanti innovazioni alla legge fallimentare, ai procedimenti esecutivi, e al processo civile telematico.

Nelle prossime settimane prima della pausa estiva saranno questi due ultimi provvedimenti sui quali concentreremo la nostra attenzione.

Sia sul processo penale, sia sul decreto legge ho presentato numerosi emendamenti. Nel primo caso finalizzati a recepire alcune proposte della commissione presieduta dal dott. Canzio, già presidente della corte d’appello di Torino, e volte a rafforzare le garanzie nel processo.

Nel secondo caso per tentare di migliorare tecnicamente alcune norme, in particolare sui nuovi istituti fallimentari introdotti, e sul processo civile telematico.

Di tutto ciò discuteremo in commissione nel mese di luglio.

È questo emendativo il lavoro più faticoso e anche più oscuro, quello meno visibile e probabilmente anche meno utile al consenso, ma in fondo quello più coerente con la nostra funzione di legislatori.