I titoli dei quotidiani oggi sono sul fatto economico del giorno, ovvero sui dati dell’ultimo trimestre della nostra economia che, in modo imprevisto, segnalano un arretramento dello 0,1% nella crescita.
Una vera e propria doccia gelata, dopo l’ultimo trimestre del 2013 che aveva finalmente segnato l’inversione di tendenza con una crescita, sia pure modesta, dopo anni di recessione.
Sono dunque deluse le aspettative di una stabile e progressiva risalita fuori dal tunnel della crisi? Dobbiamo ricominciare a preoccuparci? Questi mesi di governo di emergenza sono stati inutili e anche Renzi e’ destinato a fallire?
Per rispondere a queste domande occorre guardare in filigrana i numeri.
E allora si potrà scoprire che questa frenata e’ dovuta in particolare ad un settore, quello energetico, che è arretrato in modo molto significativo rispetto all’anno scorso, oltre l’8%, per una ragione molto semplice e banale, l’inverno mite.
Gli italiani hanno dunque consumato molta meno energia, causando un vistoso calo nella produzione che ha determinato quella flessione.
Se i numeri si guardano al netto di questo calo, si scoprirà invece che la ripresa, soprattutto nel comparto manifatturiero e produttivo, e’ in atto, che i segnali positivi nei fondamentali economici sono ancora tutti li, che in realtà non c’è alcuna gelata, ma anzi continua la primavera.
Non c’è ragione allora per abbandonare un cauto e misurato ottimismo, ne’ per scartare o deragliare dal tragitto di riforme intrapreso dal governo Letta, e proseguito poi con maggiore risolutezza da Renzi, che sta cominciando a dare i primi buoni risultati.