Domenica arriverà a compimento il percorso congressuale del partito democratico.

Un lungo processo, iniziato con dibattiti nei circoli che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone, proseguito con un’assemblea nazionale, e che si chiuderà con le primarie aperte di domenica prossima, con le quali tutti gli italiani che si riconoscono nei valori e nella proposta del partito democratico potranno concorrere alla scelta del nuovo segretario.

È una strada partecipata, inclusiva, aperta, che distingue nettamente il partito democratico da tutti gli altri partiti e movimenti politici nazionali.

E ciò che rende il nostro partito una grande, imprescindibile infrastruttura della nostra democrazia.
C’era bisogno di questo congresso anticipato, dopo l’infelice esito referendario, dopo una dolorosa scissione, e per attrezzarci alle difficili sfide del prossimo futuro.

Io voterò Matteo Renzi, come noto, perché continuo a ritenere che la sua proposta di governo del paese sia quella più idonea ed efficace per contrastare i populismi avanzanti, risolvendo in modo serio i problemi che i populismi insieme additano e cavalcano.

E non credo, di converso, che le ragioni critiche dei suoi avversari siano tali da giustificare un cambio di direzione così netto e deciso come quello che avverrebbe con un cambio alla guida del pd.

Ma riconosco il valore di alcune di quelle critiche, e mi auguro che Matteo Renzi, se come auspico verrà rieletto segretario, ne vorrà tenere conto, come peraltro alcuni segnali già in questa campagna elettorale – da una minore sovraesposizione, ad un coinvolgimento più largo, alla scelta di alcune persone di grande equilibrio come portavoce e rappresentante della mozione – hanno testimoniato.

Da lunedì si ripartirà, mi auguro all’insegna dell’unità, in un tempo che ci traghetterà verso le elezioni politiche, e verso scelte che il paese non può aspettare oltre, come la legge elettorale, e che indicheranno la direzione di marcia del nostro futuro, come la legge di bilancio d’autunno.

Non è più tempo di polemiche e battaglie interne, bisogna riprendere il cammino, tutti insieme.