Ci avviciniamo alla fine della legislatura, e come in un imbuto si affastellano gli ultimi provvedimenti legislativi in attesa di approvazione.

La settimana prossima approda in aula alla camera la legge elettorale, ennesimo capitolo di un tormentone che ha segnato l’intero corso della legislatura.

Non so come finirà questa volta, le incognite sono molte, i voti segreti che hanno affondato l’ultimo tentativo non sono da escludere.

In linea di principio, e pur non rappresentando l’optimum possibile, rispetto alla legge contraddittoria e disarticolata oggi in vigore la proposta che arriverà mi pare costituisca un miglioramento. Si tratta sostanzialmente di un mattarellum rovesciato, dove due terzi dei parlamentari sono eletti con sistema proporzionale e un terzo con sistema maggioritario. Una legge che non assicura un vincitore (ma con due camere e tre poli non esiste legge al mondo che ci riuscirebbe…), ma che quanto meno è omogenea per le due camere, ha una parte maggioritaria non irrilevante, e incentiva le coalizioni.

Vedremo che succederà.

Ma la settimana prossima è anche l’appuntamento per l’approvazione definitiva, al senato, senza emendamenti, del testo di riforma della legge fallimentare da noi approvato a febbraio, e del quale sono stato relatore.

Una legge molto innovativa, estremamente importante per il tessuto economico del paese, che non arriverà sulle prime pagine dei giornali ma rappresenta una grande occasione per fare funzionare meglio gli istituti che assistono le crisi di impresa: l’obiettivo è quello di evitare che le crisi temporanee di trasformino in insolvenza, garantendo così la continuità aziendale, una migliore soddisfazione dei creditori, e una tutela più efficace dei principi del libero mercato.

Il 17 ottobre arriverà poi alla camera la legge sulla Cannabis, in un testo che non prevede più la liberalizzazione di consumo e vendita, ma solo l’uso terapeutico.

Una modifica decisa in commissione, che io ho condiviso, in ragione del fatto che la liberalizzazione è una questione molto controversa che avrebbe aperto una ulteriore frattura politica difficile da gestire, e che tutto ciò avrebbe messo fortemente a rischio l’approvazione della legge.

E si tratta di una legge che invece, nella parte che disciplina l’uso terapeutico, è estremamente urgente: si colmerebbe infatti una lacuna normativa che rende difficile l’approvvigionamento per i malati, che impedisce seri studi clinici, che non consente adeguata formazione al personale medico. E sappiamo tutti quanto invece oggi, soprattutto nella terapia del dolore in patologie gravi, i medicinali a base di cannabis siano utili e necessari.

Di questo testo così come uscito dalla commissione sono stato nominato relatore, unitamente alla collega Miotto, dopo le dimissione del precedente relatore di Sinistra Italiana, Daniele Farina, che non ha condiviso lo stralcio della parte sulla liberalizzazione.

Si arriverà infine alla legge di bilancio, che costituirà l’ultimo atto politico significativo della legislatura. Ieri abbiamo autorizzato il governo a modificare il piano programmatico di rientro dal disavanzo: premessa indispensabile per ottenere da Bruxelles il via libera ad una manovra economica meno restrittiva, con qualche risorsa da destinare in particolare al lavoro giovanile e al contrasto alla povertà.

In realtà, anche dopo la legge di bilancio potrebbe esserci spazio per qualche ulteriore provvedimento significativo: io mi auguro fortemente che nel mesetto successivo che precederà lo scioglimento della camere il senato licenzi due provvedimenti che noi alla camera abbiamo approvato già da tempo, e che rappresentano un ottimo passo avanti in termini di riconoscimento di diritti fondamentali, il testamento biologico e lo ius soli.

Ne riparleremo.