Domenica Brescia va al voto.

È un appuntamento importante, decisivo per la nostra città, che deve decidere se proseguire nel percorso virtuoso intrapreso cinque anni fa, oppure se tornare bruscamente al passato.

Io ho vissuto, da consigliere di opposizione, gli anni dalla giunta Paroli Vilardi, e ricordo bene l’impasto di immobilismo, di scelte irrealizzabili, di errori strategici che hanno contraddistinto quella tornata amministrativa.

In quegli anni, dall’opposizione, il partito democratico e i suoi alleati sono riusciti a costruire un progetto alternativo per la città, che ha vinto tra i cittadini, e che è stato largamente realizzato.

Non ci vuole molta fantasia, basta scorrere sia pure sommariamente l’elenco delle cose realizzate in questi cinque anni per avere una idea dello scatto in avanti che la giunta Del Bono ha consentito alla città.

A partire dalla nuova governance di A2A, scelta insieme al sindaco di Milano, che ha consentito all’azienda di uscire da un periodo di appannamento, e di tornare ed erogare servizi di qualità ed anche dividendi all’altezza dei tempi migliori di Asm.

E poi le scelte urbanistiche, con la riduzione delle previsioni edificatorie del PGT, l’avvio della più rilevante trasformazione urbana degli ultimi 20 anni, riguardante il quadrante ovest e l’area di Via Milano, la riqualificazione del fronte sud della stazione, la nascita del parco delle cave, la pedonalizzazione vera della tre piazze centrali, il recupero dell’eib. Scelte di cui si parlava in qualche caso da trent’anni, e ora concretamente in itinere.

E ancora l’attenzione alla qualità ambientale, con la restituzione alla città di aree della Caffaro finalmente bonificate, il reperimento delle risorse necessarie alla soluzione definitiva dell’inquinamento della falda, la bonifica dell’acqua potabile dalla presenza di cromo esavalente.

E le scelte in tema di mobilità, le piste ciclabili, lo sviluppo di Bicimia, il nuovo piano della mobilità urbana che disegna la strategia del futuro, con l’ambizione di collocare Brescia tra le migliori città europee per il rapporto tra trasporto pubblico, trasporto privato e mobilità dolce. E sappiamo bene quanto la mobilità condizioni la qualità di vita delle città.

E infine, ma non ultimo, la restituzione alla città dello straordinario patrimonio storico e artistico rappresentato dal complesso del Foro romano, e dalla nuova Pinacoteca.

Un elenco sommario, ma significativo, di fatti, non parole, che rappresentano bene la qualità dell’azione amministrativa di questi anni, oltretutto realizzati rimettendo in equilibrio un bilancio inizialmente zoppicante e ora risanato.

Allora vorrei che fosse chiaro cosa c’è in palio col voto di domenica: la prosecuzione e il completamento di questo tragitto, o la sua interruzione e il ritorno ad una palude dalla quale la città è uscita. Ne più ne meno di questo.

Io ho molta fiducia che i bresciani sapranno scegliere bene.