il presidente dell’inps Tito Boeri propone l’introduzione di un reddito minimo per le persone tra 55 e 65 anni che sono state espulse dal mondo del lavoro, perché sono a forte rischio di povertà.

Un’esigenza corretta e ragionevole, se non che sconta un grosso limite: per quale motivo infatti dovremmo occuparci solo di quella fascia di popolazione?

Se si vuole affrontare in modo corretto il problema della povertà oggi in Italia, e io credo davvero sia una grande priorità, non possiamo circoscrivere gli interventi solo ad alcune categorie che avrebbero così un privilegio su altre.

Dobbiamo occuparci della povertà e dei poveri ovunque essi siano, a qualunque categoria o fascia appartengano. Nessuno merita di essere anteposto agli altri, tutti necessitano di supporto e attenzione.

L’unico criterio deve essere quello dello stato di maggiore bisogno, oggi rappresentato da quella fetta sempre maggiore dei cittadini italiani che si trovano sotto la soglia di povertà assoluta.

A loro, a tutti loro, nessuno escluso oggi occorre rivolgere l’attenzione.