Leggo stamattina tanti commenti all’esito delle primarie. Titoli roboanti, Bersani sbaraglia Renzi, trionfo, Renzi ha perso, esce sconfitto. Non condivido questa lettura. Non sempre chi vince ha ragione, e chi perde ha torto. Non sempre chi esce sconfitto porta con sè colpe.
Io vedo invece che circa il 40% dei simpatizzanti di tutto il centrosinistra, di quelli più coinvolti ed interessati alla politica, compresa l’ala più a sinistra, ha detto in modo forte e chiaro all’intero gruppo dirigente di pd e sel, che ha sostenuto Bersani, che preferiscono una sinistra diversa e più moderna, che hanno voglia di un rinnovamento profondo, che sono stufi di una classe dirigente inamovibile e incapace di riconoscere i suoi errori, che hanno voglia di coraggio nelle scelte, nelle idee, negli uomini. Che preferirebbero un cambio di marcia deciso e uno svecchiamento delle vecchie tradizioni.
A me questo sembra un successo, un grande, straordinario successo, il cui merito credo vada riconosciuto per intero al coraggio incosciente di un ragazzo di 37 anni che ha osato sfidare dall’interno apparati e luoghi comuni. Qualcuno sostiene che ieri è nato il pd. Io credo che ieri siano state messe le premesse e i semi per una idea politica finalmente aperta al futuro.
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