Finalmente i renziani bresciani battono un colpo. Dopo un mese di speculazioni sull’ipotesi di un appoggio ad uno dei due candidati per la segreteria provinciale, Pietro Bisinella e Michele Orlando, alla fine ci pensa Alfredo Bazoli a chiarire la posizione dell’area che fa riferimento al Sindaco di Firenze.
On. Bazoli la marcia di avvicinamento ai congressi del Pd sembra una corsa ad ostacoli.
Ciò che è accaduto sabato all’assemblea nazionale mi è pare sia l’epitaffio di una gestione scriteriata dell’attuale classe dirigente. Si è discusso per quattro mesi sulle regole e sulle date per poi arrivare in assemblea senza una posizione unitaria. Insomma,il mio giudizio non può che essere severo verso una classe dirigente che ha mostrato la sua totale inadeguatezza. In molti sostengono che Matteo Renzi sia inadeguato per guidare il partito, mentre in pochi mettono in dubbio il suo appeal come Premier. Al Pd serve un balzo in avanti e Renzi è l’ uomo giusto. Non dimentichiamo, poi, che un Premier senza alle spalle un partito fa una brutta fine, come è successo a Romano Prodi. Il Pd deve nascere perché è di questo che stiamo parlando. Anche lasciandosi alle spalle tutte le culture tradizionali di riferimento.
Intende dire che bisogna cancellarle?
No, ma non devono essere nemmeno una prigione, bisogna essere capaci di andare oltre. Le nostre radici culturali sono lì, però devono essere attualizzate. Dobbiamo pensare all’ oggi e al domani, ma non con le lenti del passato. Veniamo al congresso provinciale che si dovrà celebrare anche a Brescia.
Qual è la sua opinione?
È una grande occasione per cercare di riconnetterci ad un tessuto sociale ed economiche che ci ha sempre guardato con un pizzico di diffidenza. Se è vero che da un lato in questi anni abbiamo conquistato molti comuni importanti tra cui anche Brescia; dall’altro è altrettanto vero che il Pd ha rappresentato un minoranza della società bresciana. Lo dimostrano i risultati di Provinciali, Regionali e Politiche in cui non abbiamo mai vinto. Anche a livello provinciale dunque dobbiamo fare un salto di qualità.
Che giudizio dà dei due candidati in campo?
Ho grande simpatia per Bisinella e sono un buon amico di Orlando. Ritengo, tuttavia, che per essere coerenti con i nostri obiettivi dobbiamo riconoscere che nessuno dei due abbia le capacità di far fare quel salto di qualità al Pd che auspichiamo. Entrambi rappresentano filiere politiche ben definite e sono rappresentanti di un partito ancorato a caratterizzazioni molto marcate. Penso sia opportuno individuare una figura più in grado di portare il rinnovamento.
Di chi si tratta?
La figura giusta è Antonio Vivenzi, un amministratore nato e cresciuto con l’ Ulivo ed estraneo alle logiche correntizie. Vorrei infatti che fosse chiaro che la nostra è una proposta che va oltre il renzismo. Siamo convinti che nel partito ci sia un consistente mondo trasversale che chiede un rinnovamento e che potrebbe riconoscersi proprio nella figura di Vivenzi. Lunedì prossimo abbiamo in programma l’ ultimo incontro al Pd in cui chiuderemo il nostro percorso avviato mesi fa.
Tratto dal Giornale di Brescia, Mercoledì 25 Settembre 2013 , Autore: Carlo Muzzi
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